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ESSENZA GIALLA – La gioia

Cosa potrebbe esserci di migliore se non concludere il percorso delle qualità essenziali con il Giallo, la gioia? Lo faremo domenica 25 giugno.
Quando si parla di gioia, si tratta di comprendere bene cos’è.
È la natura di base di ogni essere umano e non va confusa con la ricerca del piacere, del divertimento o della sicurezza. Si può chiamare anche “gioia immotivata”, non legata ad effimere cause esterne.
Questa dimensione essenziale può aprirsi solo quando c’è una condizione di appagamento dei desideri, che ci permette di accogliere la verità del momento, lasciando andare gli ideali.
Quando si manifesta, c’è uno stato di leggerezza e giocosità, di spensieratezza e di delizia che riempie il cuore, espandendosi in tutto il corpo e nella realtà che ci circonda.

Questa esperienza è aperta a tutti; se non hai già partecipato agli incontri precedenti del percorso dell’Essenza, è necessario un breve colloquio anche telefonico con Satyam: 329 3270882.

“Gioia è la parola chiave di tutti questi sutra. La gioia non è felicità, perché la felicità è sempre mescolata con l’infelicità. Non si trova mai pura, è sempre inquinata. Dietro c’è sempre una lunga ombra di infelicità. Proprio come il giorno è seguito dalla notte, la felicità è seguita dall’infelicità. Allora cos’è la gioia? La gioia è uno stato di trascendenza. Non sei né felice né infelice, ma assolutamente pacifico, quieto, in assoluto equilibrio; così silenzioso e così vivo che il tuo silenzio è un canto, che il tuo canto non è altro che il tuo silenzio. La gioia è per sempre; la felicità è momentanea. La felicità è causata dall’esterno, quindi può essere portata via dall’esterno: dipendi dagli altri. E ogni dipendenza è brutta, ogni dipendenza è una schiavitù. La gioia nasce dentro, non ha niente a che vedere con l’esterno. Non è causata da altri, non è causata affatto. È il flusso spontaneo della tua stessa energia.” Osho