Domenica 13 ottobre riprendono le mattinate di Self Inquiry.
Per me si tratta di uno degli strumenti più semplici e più potenti per la nostra evoluzione. Ramana Maharshi suggeriva come pratica quotidiana la domanda interiore “Io, chi sono?”.
Come sfogliando i petali di un fiore, si tratta di lasciar andare tutte le idee che ci siamo fatti di noi – che in realtà sono una collezione di opinioni su di noi che gli altri ci hanno trasmesso fin dall’infanzia – per arrivare al nucleo centrale, all’essenza del nostro vero volto, quello che avevamo prima della nascita, come suggerisce un detto zen. Il tratto peculiare è l’ascolto e l’espressione di ciò che ci attraversa momento per momento, partendo dal corpo, dalle sensazioni fisiche ed emotive e proseguendo con i pensieri, il tutto alla luce di una comprensione più profonda che passa dal cuore.
La self inquiry costituisce inoltre lo strumento principale del percorso dell’Essenza.
Puoi partecipare anche a una sola esperienza, decidendo in seguito se proseguire anche con le altre proposte. Qui puoi verificare il calendario fino al 31 dicembre, scoprendo la proposta della formula di abbonamento.
“Mai chiedere a nessuno ‘Chi sono io?’ Devi chiedere dentro al tuo essere ‘chi sono io?’ Gli altri risponderanno attraverso la tua mente, attraverso la tua memoria. Qualcuno dirà ‘sei un cristiano’ e qualcuno dirà ‘questo è il tuo nome’ e qualcuno dirà ‘tu sei un uomo, un giovane, un tedesco, un induista, un cinese’. Getta via tutte quelle risposte; quelle sono false risposte. Tutte le risposte date da qualcun altro sono false. Devi scoprire la tua risposta; solamente quella sarà la verità. La verità non può essere acquisita, non si può trasferire, non può essere un dono da qualcun altro a te. Devi scavare dentro al tuo essere. Io posso aiutarti a scavare! Posso darti dei metodi per scavare ma non posso darti la risposta.”
Osho, The open door